Fino ad ora abbiamo voluto condurvi con noi alla scoperta di ogni viuzza e di ogni angolo di Matera (cliccate qui per vedere la prima parte e la seconda parte del nostro weekend nella “città dei sassi”).
Oggi desideriamo prendervi per mano e portarvi nei dintorni della città, in due luoghi affascinanti e misteriosi che ci hanno fatto sentire due piccoli Indiana Jones!
Il Parco della Murgia Materana
Il Parco della Murgia Materana, distante circa 3 chilometri dalla città, è un parco naturale e, per la presenza di numerose chiese rupestri, risalenti all’epoca medievale, un importante sito archeologico. In realtà sono presenti insediamenti molto più antichi, ma, col passare degli anni, a rendere questo luogo unico sono state le oltre 150 chiese rupestri rinvenute.
Leggiamo della possibilità di raggiungerle il parco a piedi, attraversando un ponte tibetano sospeso sul canyon che separa la città dall’altipiano roccioso circostante, ma, a quanto pare, da qualche tempo questa via non è più accessibile. Normalmente è possibile raggiungere la sommità del parco liberamente in macchina, ma vi sono dei giorni nei quali, a causa del grande afflusso di persone, l’accesso è limitato.
Optiamo, per evitare disguidi, per una visita guidata di 2 ore organizzata da Matera City Tour.
La parte più bella della visita? La nostra guida, l’archeologo Francesco, che ci accompagna nella nostra passeggiata e ci diverte con aneddoti e particolari legati alla sua città.
Il Parco della Murgia appare infinito: immaginate colline di calcarenite, ricoperte di una vegetazione mediterranea che cambia con il trascorrere delle stagioni e, ogni dieci passi, cavità rese preziose da dipinti murali, alcuni conservatisi perfettamente dopo centinaia di anni! Miracoloso se pensiamo che, con il passare del tempo, molti di questi ambienti furono utilizzati dai pastori per mettere al riparo il bestiame…
Il nostro suggerimento è quello di esplorare ogni grotta che riuscite a trovare, anche quelle più nascoste perchè ricoperte di vegetazione: ognuna potrebbe nascondere un tesoro!
Grazie alla guida riusciamo ad entrare in due chiese, normalmente chiuse al pubblico.
Protetta da un recinto, troviamo la Cappella di San Falcione e, successivamente, la Madonna delle tre porte, un tempo conosciuta con il nome di Grotta delle croci, poiché numerosi erano i segni di croci incisi nella roccia, ancora oggi visibili.
Il sole sta scomparendo dietro le colline, ma, con l’aiuto di una torcia, riusciamo a vedere alcuni degli affreschi.
Qui, negli anni Sessanta, un noto professore universitario tedesco, Rudolf Kubesh, insieme ad alcuni allievi, trafugò alcuni affreschi, approfittando dello stato di incuria nel quale queste opere giacevano da decenni. Solo cinquant’anni dopo le opere furono ritrovate ma ricollocarle nella sede originale fu impossibile.

Terminata la visita vera e propria, non ci resta che prendere posto in mezzo alla natura e goderci lo spettacolo più bello, il tramonto sulla città di Matera che, pian piano, si illumina.
“Delle città dove sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia.” (Giovanni Pascoli)
La Cripta del Peccato Originale
Per scoprire quella che viene definita la “Cappella Sistina delle chiese rupestri” dobbiamo allontanarci di circa 18 km da Matera.
Raggiungiamo l’ Azienda agricola F.lli Dragone (www.criptadelpeccatooriginale.it), punto di ritrovo del nostro gruppo e da qui proseguiamo in macchina su una stradina che ci conduce all’ingresso di una grotta. Nascosta da una rigogliosa vegetazione, questo luogo misterioso fu scoperto soltanto nel 1963. Dopo una serie di interventi, il restauro degli affreschi, rovinati dalla presenza di muschi e licheni, la messa in sicurezza del soffitto e delle pareti, il monitoraggio del livello di umidità, la cripta venne aperta al pubblico: oggi vi si accede soltanto con una prenotazione che può essere effettuata online.
Una guida ci accompagna all’interno di una grotta completamente buia. Guidati dalla luce di una torcia prendiamo posto e ascoltiamo la storia di questo luogo magico, popolato di affreschi datati tra il VIII e il IX secolo.



Una ad una vengono illuminate le nicchie che contengono immagini degli Apostoli, della Vergine e, ancora, di episodi della Bibbia, fra i quali la Creazione e il Peccato originale. Sentirete il cuore battere sempre più forte, attenderete il momento in cui tutta la cripta venga finalmente illuminata, per avere una visione d’insieme di questa bellezza che quasi fa commuovere…

(All’interno della cripta non è possibile scattare fotografie, ma abbiamo voluto inserire qui alcune immagini per farvi meglio capire di cosa stiamo parlando, siamo certi che non esistano parole per descrivere la perfezione di questo luogo)
Quando si visita una città, la si vuole visitare da cima a fondo, non perdersi nulla di quanto offre! Matera ne è la dimostrazione, ma anche i dintorni non dovrebbero essere dimenticati, e quello che ci raccontate in quest’ultimo post ce lo dimostra in tutto il suo splendore.??